Si narra che, nella notte dei tempi, i telai d’oro delle Janas riempissero di ticchettii regolari i boschi di lecci di Sardigna, che allora erano fitti.
L’uomo non li aveva bruciati, metro su metro.
Non li aveva sradicati.
Allora c’era rispetto per tutte le forme di vita, che Natura ci ha regalato. Allora i lecci più anziani e maestosi erano i Custodi delle fate.
Ma ancora oggi i suoni del silenzio riempiono di presenze i boschi di Sardigna.
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Che tu ci vada di giorno o la notte, entraci con rispetto.
Cammina al ritmo del tuo cuore. Respira profondamente. Procedi con animo puro, con lo spirito libero. E ascolta il silenzio.
Allora, se è giorno, e il sole si fa strada tra le foglie, potrai udire il ticchettare dei telai delle fate. Non oziano mai le Janas: la notte è il luogo delle loro scorribande, degli incontri, delle inaspettate sortite al villaggio. Il giorno, invece, le vede operose, a creare le stoffe più belle e preziose, che siano mai state indossate da donna.
I loro telai sono piccoli, color del sole. Fatti del metallo più pregiato. E così anche gli sgabelli.
Si riuniscono le sorelline nelle radure dei boschi di lecci, alcune dipanano la lana, altre filano e altre ancora si siedono al telaio. Cantano, ridono, raccontano. Vivono, e godono della bellezza della natura che le circonda. E restituiscono vita al bosco e ai suoi abitanti, con la loro bellezza limpida e luminosa, con la loro presenza giocosa.
Si dice che le accompagni un cagnolino e che il suo abbaiare sia il segnale che qualcuno viene. Allora, si nascondono veloci. E a chi attraversa la radura, capita di non immaginare tutto il rimestare che vi si muoveva un attimo prima.
Se vai per il bosco e trovi una stoffa preziosa, color dell’oro, non cercare chi l’ha perduta. È un dono.
Se vai per il bosco e senti abbaiare un piccolo cane, tre volte, non essere curioso. Le Janas conoscono il bosco, i suoi nascondigli, i suoi segreti, dalla notte dei tempi. Non le troverai.
Se vai per il bosco e senti abbaiare un piccolo cane, tre volte, non affrettare il passo, non alzare la voce a chiamare le fate. Le Janas hanno bisogno di pace e tranquillità per svolgere il loro lavoro. Semplicemente sii onorato, e grato.
Hai varcato la soglia del mondo delle fate e dei loro Custodi.
Non c’è privilegio più grande!
Tiziana Basciu