Nato ad Oliena nel 1844, è stato uno dei più famosi banditi sardi della fine del XIX secolo. Si è dato alla latitanza nel 1880 dopo essere stato accusato (forse ingiustamente) del furto di un animale.
Si nascose in una grotta naturale del Supramonte di Oliena (oggi conosciuta come Grotta Corbeddu e visitabile). L’ingresso era nascosto da una stalagmite rimovibile, che il bandito toglieva per entrare e poi rimetteva al suo posto per non farsi scoprire.
Il “curriculum”
Il suo curriculum criminale comprendeva omicidi, rapine, violenze, danni, furti, incendi, estorsioni, una condanna a morte in contumacia e una all’ergastolo, dodici mandati di cattura e una taglia di 8000 lire. La sua fama crebbe notevolmente quando rapinò il comandante della Divisione dei carabinieri di Sassari, il maggiore Michele Angelo Giorgio Spada, che aveva dichiarato di aver debellato il banditismo nella zona di Nuoro, ingannando alcuni banditi di piccola importanza.
Il comandante, originario di Pesaro, aveva promesso forti sconti di pena a molti ricercati di Oliena, ma poi li aveva condannati a pene severe. I familiari degli ex latitanti si rivolsero a Corbeddu per chiedere giustizia, e il bandito di Oliena decise di punire il comandante con un gesto eclatante, rapinandolo della sciabola e lasciandolo in mutande.
Pacificatore
Si dice che, abbandonata la criminalità, abbia iniziato a svolgere il ruolo di pacificatore e arbitro nelle controversie, con una grande saggezza.
Corbeddu collaborò con le autorità di pubblica sicurezza per liberare il commerciante francese Regis Pral, che era stato sequestrato a scopo di estorsione da un gruppo di criminali locali. Rifiutò la ricompensa di ventimila lire, ma gli vennero dati dieci giorni di permesso per tornare ad Oliena.
Il 3 settembre 1898, dopo 18 anni di latitanza, fu circondato dai carabinieri sui monti di Orgosolo insieme ad un altro latitante e ad un pastorello di 15 anni. Mentre cercava di fuggire, fu ucciso da un tiratore scelto con un colpo alla schiena. Anche il pastorello venne ucciso, mentre il latitante riuscì a scappare.