Per alcuni articoli di Contusu abbiamo attinto da testi relativi a leggende e tradizioni della Sardegna.
Uno di questi testi è proprio “Leggende e Tradizioni di Sardegna” di Gino Bottiglioni.
Vogliamo rendere omaggio a questo studioso dedicandogli un piccolo articolo. Buona lettura.
Gino Bottiglioni nacque a Carrara, il 15 settembre del 1887.
Era il quinto figlio di Francesco, direttore di un laboratorio di scultura, e di Marcella Fabricotti.
Si laureò in glottologia a Pisa nel 1910 per poi perfezionare i suoi studi a Firenze.
Dal 1912 al 1923 fu professore nelle scuole medie, dal 1923 al 1926 fu preside del liceo D. Manin di Cremona.
Il primo studio sulla fonetica sarda esce nel 1919, intitolato “Saggio di fonetica sarda“, in Studi romanzi, XV, pp. 1-114.
Alla passione per gli studi linguistici si affiancano due filoni nella produzione di Bottiglioni, il primo legato a un interesse per i fatti folclorici, destinato a diventare sempre più marcato dopo l’elaborazione dell’atlante linguistico ed etnografico della Corsica, ed il secondo legato a interessi per la vita della scuola.
A questo periodo, precisamente al 1922, appartiene il lavoro “Leggende e tradizioni di Sardegna (Testi dialettali in grafia fonetica)“.
In questo studio vennero pubblicate alcune leggende sarde raccolte durante le ricerche glottologiche che l’autore svolse nell’isola. Le leggende, trascritte in grafia fonetica, sono precedute da un articolato saggio sugli “Elementi e caratteri generali della leggenda sarda”, e riguardano argomenti diversi: religiosità, demoni e spiriti, credenze sugli animali, episodi di banditismo e rivalità paesane.
Così scrive nell’introduzione.
“Dimorando in Sardegna per un tempo assai lungo, è accaduto a me, come a tanti altri, di non poter resistere al desiderio di conoscere un po’ intimamente quell’isola piena di interesse e di attrattive, per chi voglia studiare la sua natura, la sua storia, il suo popolo. Nelle mie peregrinazioni per la terra dei sardi, attesi soprattutto a raccogliere documenti linguistici, con l’intento di servirmene per l’esame di alcune particolarità dialettali non ancora ben lumeggiate; e ad ottenere dalla viva voce del popolo la parlata nativa, schietta e genuina, pensai che il mezzo migliore fosse quello di indurre le mie fonti a narrare liberamente ciò che più poteva interessarle, cioè varie leggende arrivate fino a loro attraverso i racconti dei più anziani“.
Gino Bottiglioni arrivò nell’isola la prima volta nel 1915 e vi rimase per tre anni. Nel 1927 partecipò al concorso per la cattedra di grammatica comparata delle lingue classiche e neolatine, bandito dalla facoltà di lettere di Cagliari, risultando primo.
Dopo un anno cagliaritano, nel 1928 fu chiamato a Pavia. alla cattedra di storia comparata delle lingue classiche. A Pavia restò fino al 1937 per poi passare a Bologna alla cattedra di glottologia, tenuta fino al 1957.
Morì a Bologna il 17 maggio del 1963.
Approfondimento sulla vita di Gino Bottiglioni