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Gruppo archeologia mineraria Domusnovas

Tempo di lettura: 8 minuti

Il gruppo di appasionati ricercatori di memoria storica e reperti riguardanti il mondo delle miniere sarde nasce nel 1982 con l’obbiettivo della salvaguardia e divulgazione della cultura mineraria sarda e in particolare del Sulcis Iglesiente nel mondo.
Tra le diverse iniziative intraprese si distinguono i reportage fotografici sulle miniere del territorio e in particolare di Domusnovas, cittadina dove il gruppo ha sede.
Gestisce un piccolo parco museale allestito nel vecchio villaggio minerario “Perda Niedda” sempre a Domusnovas, recuperato a fini turistici e attrezzato con camere di soggiorno e ristorante tipico.

Il gruppo collabora con diversi enti e associazioni e ha in attivo diverse esposizioni nazionali e estere dove espone circa 500 reperti storici di epoche diverse, partendo dal VII secolo A.C. suscitando notevole interesse tra i visitatori guidati dagli ultimi minatori ancora in attività nel Sulcis Iglesiente, che con la loro esperienza sul campo, illustrano i vari settori espositivi.

Cliccate qui per scaricare il modulo informativo

Di seguito potrette leggere la descrizione della Miniera Perda Niedda gentilmente  concessaci dagli amici del Gruppo archeologia Mineraria.

MINIERA PERDA NIEDDA

CRONOLOGIA

1853 : Richiesta di concessione mineraria per miniera di Fe fu presentata dal Marchese Cambiaso di Genova  in localita’ “ Sa Corti de Is Eguas” (Oridda) con questi limiti:
da Perda Niedda-Emixedda-S’Intrada de Is Burdonis-Sa Sedda de Fluminimannu- Sa Caddaxiola-Perda Niedda.

26 settembre 1854 : La miniera fu concessa al Sig. Raffaele Issel .

8 maggio 1856 : Il Sig. Raffaele Issel cede a Pietro Teodoro  Virlet d’ August e Carlo Amedeo conte di Guvello con Atto Notarile del 8 maggio 1856.

dicembre 1860 : troviamo la societa’ francese Societe’ Anonime Des  Hauts Forneaux, Forges et Acieriès,  Petin Gaudet & C. Di Rive de Gier ( France) .
La concessione comprendeva un area di 100 ettari.

Produzione miniera Perda Niedda (da Quintino Sella sulle condizioni industria mineraria sarda)

ANNO    FERRO (quintali) contenuto al 60%        valore in lire
1860        20                                                                           8
1861        870                                                                        1044

16 marzo 1861 : Il concessionario era nuovamente il Sig.  Raffaele Issel .

25 novembre 1861: proroga dei lavori nella miniera di Perda Nieddas alla Societe’ Anonime Des  Hauts Forneaux, Forges et Acieriès,  Petin Gaudet & C. Di Rive de Gier ( France) .

1863: L’Ingegnere minerario Leon Gouin (1829 – 1888), rappresentante in Sardegna della Societe’ Anonime Des  Hauts Forneaux, Forges et Acieriès,  Petin Gaudet & C. Di Rive de Gier ( France), individua le grandi potenzialita’ di un giacimento di minerali di ferro nelle montagne di Capoterra e Assemini e acquista da alcuni privati che operavano da tempo, i permessi di ricerca. Nello stesso anno richiese anche la concessione mineraria che comprendeva 360 ettari in territorio di Assemini. Si assicuro’ anche la concessione di “Su Meriagu” sempre per minerali di Fe, che comprendeva 113 ettari in territorio di Assemini.

gruppo archeologia mineraria domusnovas1865: La Societe’ Anonime Des  Hauts Forneaux, Forges et Acieriès,  Petin Gaudet & C. Di Rive de Gier ( France) avvio i lavori nella miniera di San Leone, con grande competenza, effettuando investimenti rilevanti per la realizzazione delle infrastrutture, degli impianti e delle abitazioni. Gli interessi erano notevoli e al fine di razionalizzare il sistema di trasporto, all’ epoca molto oneroso, ancora effettuato con i carri trainati da buoi, la societa’ mineraria inizio’ i lavori di costruzione di una ferrovia che conducesse i minerali direttamente al punto di imbarco dei bastimenti.

1866: A Perda Niedda le coltivazioni di minerali di Fe furono sospese in quanto venne a mancare il legname necessario per il funzionamento degli impianti (armature e macchine a vapore). L’ area di Concessione, infatti, era stata completamente disboscata e il costo richiesto per il taglio dei boschi circostanti era eccessivamente elevato, mentre proseguivano le ricerche per minerali di Pb e Zn.

1866: Il Conte Beltrami, inizio i lavori per la costruzione di una strada all’ interno della Grotta San Giovanni. L’ opera permetteva un rapido collegamento tra Domusnovas e la Contea di Oridda, dove avevano sede numerose attivita’ forestali e minerarie tra cui anche la miniera di Perda Niedda, evitando cosi il passaggio nell’ unica mulattiera esistente detta “Sa ia de Fenugus” (pressappoco la strada dell’ attuale circonvallazione della grotta), che risultava molto lunga e tortuosa. Il Conte non completo’ la strada in quanto la sua Ditta falli’ miseramente.
Termino’ i lavori il sig Francesco Calvi per conto del Cavalier Semenza, che acquisi’ alcune terre della Contea di Oridda. La strada che rispecchia la struttura attuale, fu costruita con materiali di riporto, compresi quelli provenienti dalle mura ciclopiche e dalla cappella di San Giovanni, che si trovavano all’ interno della Grotta. Il Cavalier Semenza, inizialmente, vieto’ il transito sulla sua strada, scatenando polemiche e proteste delle altre società minerarie che operavano in quel territorio, che si rivolsero alla Sottoprefettura di Iglesias per portar a ragione il Cavaliere.

23 novembre 1867
: Il Principe Umberto I° di Savoia, dalla casa Padronale della miniera di San Leone, inaugura una tratta ferroviaria, prima in Sardegna, che dagli impianti minierari conduceva direttamente al molo d’imbarco costruito a Maddalena Spiaggia nei pressi di Capoterra, portando di fatto il costo dei trasporti quasi a zero, rendendo la miniera altamente economica e competitiva.

1869: La strada all’interno della grotta divenne di pubblica utilità pagando però una tassa di transito, calcolata sul peso del materiale trasportato, ed era gestita, insieme alla strada che conduceva a Domusnovas, da un Consorzio al quale partecipavano le società minerarie e le società carbonaie che la utilizzavano per le loro attività.
Non risulta alcun pagamento da parte della Societe’ Anonime Des  Hauts Forneaux, Forges et Acieriès,  Petin Gaudet & C. Di Rive de Gier ( France) .concessionaria della miniera Perda Niedda in quanto al periodo le coltivazioni di Fe erano ferme.

1872: venne inaugurata la ferrovia Decimomannu Iglesias per conto della Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde.

1876: La società mineraria belga Vieille Montagne, costruì una strada di collegamento
tra Domusnovas e la stazione ferroviaria di Musei. Ciò consentì a tutte le compagnie minerarie operanti nella zona, il transito dei minerali su treno. .I minerali erano destinati al porto di Cagliari per l’ imbarco al Continente.

28 marzo 1878 : Ricerca mineraria in Bega de Is Tirias (Oridda) con la verifica dei permessi di Curadori, Barraxiutta e Perda Niedda per Maria Marroccu e Soci.

1881: la concessione Perda Niedda fu revocata.

31 maggio 1895 : Richiesta permesso di ricerche minerarie a Perda Niedda da parte del Sig. Scanu Agostino.

31 maggio 1900 :

Sotto Prefettura di Iglesias. N°549 .

Oggetto: Miniera Perda Niedda

Al Sig Sindaco di Domusnovas.
Trasmetto a V.S. l’unita’ di Quietanza n° 253 di lire 199,90, con preghiera di farne consegna al Sig. Ing. Alberto Scarsella, che depositava egual somma per spese eventuali d’ asta per la vendita giudiziaria della Miniera di Perda Niedda.
Il Sottoprefetto
Ricevuta quietanza li 4 aprile 1900. firmato Ing. A. Scarsella.

Nel 1908, la miniera divenne di proprietà della “Società Toscana di Industrie Agricole e Minerarie” , ( gruppo ILVA) che trasportava il minerale estratto nelle proprie fonderie di Portovecchio a Piombino.

1910: La “Società Toscana di Industrie Agricole e Minerarie” , acquista 10 grammi di chinino di stato per la somma di lire 60, da somministrare ai dipendenti per la campagna antimalarica.

gruppo domusnovas23 maggio 1915 :  … venne affissa la Dichiarazione di Guerra dell’ Italia all’ Austria.
In Domusnovas nei seguenti luoghi : Piazza Santa Maria Assunta, sulla porta delle case di alcuni Domusnovesi (Peddis Innocenzo) e nelle miniere di Perda Niedda, Barraxiutta, Tini’, Nebidedda, Sa Duchessa, Reigraxius, San Giovanni e Perdu Carta … cio’ a significare che la miniera era in attività con una comunità significante.

1925 : Le ricerche avevano messo in luce un modesto giacimento di calamina che verra’ poi sfruttato.

1926 : La miniera Perda Niedda passò alla Nurra “Società Anonima di Miniere”.

1929 : la miniera è di proprietà della Società miniere D’Elba che ne ottenne la concessione perpetua.

1931 : subentra la Società ILVA Altiforni e Acciaierie d’ Italia.

1938 :  Nuove ricerche per minerali di Pn e Zn, avanzando una galleria e un ribasso, attraversando i calcari mineralizzati a solfuri misti si raggiunse la zona  “Racah”, mineralizzata ad arsenopirite, estraendo 5500 T di Fe ossidato.
A questo periodo si deve presumibilmente la costruzione  di un impianto teleferica, che partiva da “Punta e S’ Uvara” sino a Melfi (S’ Aziara de mrefi), dove il minerale veniva depositato in  silos che tramite tramogge scaricavano direttamente sugli autocarri. Il collegamento dalla miniera di Perda Niedda sino al punto di carico di “Punta e S’Uvara”, era assicurato da una piccola ferrovia, lunga circa 1 km, dove il minerale veniva trasportato tramite vagonetti direttamente dalla Galleria di ribasso “Racah”. Il nuovo sistema di trasporto, molto piu agevole, consentiva che il minerale non fosse più portato a valle tramite una dissestata e tortuosa mulattiera lunga circa 4 km.

1940 : L’ILVA trasferì la proprietà alla Società Anonima Mineraria e Siderurgica  “Ferromin”.

1950 :  Al permesso di Perda Niedda,  venne inglobato il  permesso  dimesso di “ Sa Sorgente “ per minerali di Pb, Zn e Ag, accordato in precedenza all’imprenditore  G. Manca .

1953 : la società   “Ferromin” rinuncia alla concessione di Perda Niedda

1955 : Nuove ricerche furono eseguite dalla IM SpA e poi dalla I.E.R.S , la quale allargò i confini alle vicine localita’ di Campu Oridda, Su Isteri parte di Barrasciutta e Nebidedda e aprì anche dei cantieri a Flumini Malu e a Punta su Cabriolu.
Furono estratte1500 T  di minerali ferrosi.

1957 : venne inglobato il permesso dimesso di “Rio d’ Oridda”   per minerali di Fe, Pb e Zn, accordato  all’imprenditore privato F.  Solinas.

1960 : La produzione aumentò  a 3000 T  di minerali ferrosi.

1962 : vennero coltivate circa 2000 T di minerali zinciferi .

Sotto la vigenza della Mineraria Silius, in località  “Sa Tribuna de Montroxiu de S’ Omini”, venne scoperto un filone di fluorite potente circa 40 cm ed altri minori. Questi vennero evidenziati con degli scavi anche a  “Bega de Alleni”.

Oggi il villaggio minerario, completamente ristrutturato, rinasce a fini turistici e naturalistici.
Infatti dopo imponenti lavori di recupero effettuata da una cooperativa di giovani locali, il sito è meta di numerose visite per via della sua rinomata cucina e ampie possibilità di pernottamento, dispone di ristorante, camere per pernottamenti, sala videoconferenza, piscina, museo minerario e parco naturalistico. Organizza escursioni e Eventi, e crea un occupazione a dieci persone.

MORFOLOGIA DEL GIACIMENTO

Il giacimento di ferro coltivato, propriamente detto di Perda Niedda,  ricorre in rocce skarnoidi ed è composto da strati di limonite e di ocre limonitiche soprastanti a livelli  mineralizzati a fluorite, magnetite,  pirite e arsenopirite. Nella localita’ sono presenti minori mineralizzazioni di galena attivamente ricercate nel secolo scorso.

I MINERALI TROVATI SONO :

ACTINOLITE                 (cristalli)
ALBITE
ALOTRICHITE
ANATASIO
ANDRADITE
ARSENOPIRITE
AURICALCITE                (cristalli)
AZZURRITE                (cristalli)
BARITE                    (cristalli)
BIOTITE
CALCANTITE                (cristalli)
CALCITE
CALCOCITE
CALCOPIRITE
CARBONATO-CIANOTRICHITE    (cristalli)
CLINOCLORO                (cristalli)
CLORITE
COBALTITE                 (in pirite)
CONNELLITE                (cristalli)
COVELLITE
CRISOCOLLA
CUPRITE                     (cristalli)
DIOPSIDE                    (cristalli)
EMATITE
EMIMORFITE                 (cristalli)
ENARGITE
EPIDOTO
FARMACOSIDERITE
FERRO-ACTINOLITE
FLUORITE                     (cristalli)
GALENA
GESSO                     (cristalli)
GOETHITE
GROSSULARIA varietà HESSONITE (cristalli)
HEDENBERGITE                 (aggregati raggiati lunghi 6 – 7 cm)
ILMENITE
ILVAITE
LINARITE
MAGNETITE                (cristalli)
MAKINAWITE
MALACHITE                 (cristalli)
ORNEBLENDA
MELANTERITE
MICHE (bianche)
OSSIDI DI MANGANESE
PARATACAMITE                 (cristalli)
PENNINA
PIRITE
QUARZO                     (cristalli)
RUTILO
SAFFLORITE                 (in pirite)
SFALERITE                    (cristalli)
SIDERITE
SPINELLO                    (pleonasto)
SPANGOLITE                (cristalli)
TALCO
TREMOLITE
UVAROVITE
WOLLASTONITE
ZIRCONE
ZOISITE

RIFERIMENTI

R. L. Costa, Edilio Cannavera            “DOMUSNOVAS, dalle origini al 900”

Quintino Sella                    “SULLE CONDIZIONI DELL’ INDUSTRIA MINERARIA NELL’ ISOLA DI SARDEGNA    “

P. Stara R. Rizzo G. A. Tanca            IGLESIENTE – ARBURESE,  miniere e minerali

Antonio Franco Fadda                SITI MINERARI IN SARDEGNA, ambiente e riutilizzo  dopo l’ abbandono

ARCHIVIO STORICO ATTIVITA’ ESTRATTIVA ASSESSORATO INDUSTRIA DELLA REGIONE SARDEGNA

Ing. Paolo Carta                    RELAZIONE SULLO STATO IN CUI SI TROVA ATTUALMENTE LA STRADA CHE PASSA SOTTO LA GROTTA DI SAN GIOVANNI IN GIURISDIZIONE DEL COMUNE DI DOMUSNOVAS. DOCUMENTO DATATO IGLESIAS 16 MARZO 1907

Per informazioni:

Gruppo Archeologia Mineraria Domusnovas
c/o Roberto Camedda
VIa Sassari 52
09015 Domusnovas CA
Tel: 0781/71917
archeominer.domus@tiscali.it

Alcune foto della struttura ricettiva:

Perda Niedda

Perda Niedda

Perda Niedda