Il Castello di Sassai (anche noto come Castello Orguglioso) è sito nella parte meridionale dell’altopiano del Gerrei a Nord-Est di Silius ed è raggiungibile percorrendo la strada che da Ballao conduce a San Nicolò Gerrei.
Putroppo a causa della mancanza di fonti scritte non si conoscono molte informazioni relativamente la sua storia; si pensa sia stato edificato nel XIII secolo dai Pisani. Sucessivamente la costuzione ed il cambio di proprietà (dai Pisani agli Aragonesi) si sà che fu attaccato nel 1353 dai partigiani di Mariano d’Arborea; in questa occasione il castello fu conquistato dagli assedianti e distrutto.
Il Fara afferma che i Sardi che assediarono e presero il maniero erano paritigiani del Giudice d’arborea provenienti da Cagliari. Lo stesso Fara scrive che il castello disponeva di settecento cavalieri e di numerosa fanteria; la cavalleria non ebbe sicuramente vita facile in quel territorio a causa della morfologia del terreno, ricco di rocce e sassi, e la montagna aspra e selvosa. L’assedio è da inquadrare nel contesto della guerra tra gli Aragonesi e le truppe di Arborea, conclusasi con la pace nel 1355. Tra i castelli che furono nuovamente presidiati non figura l’Orgoglioso (forse a causa dei gravi danni arrecati durante l’assedio ??, ipotesi confermata da un rilievo eseguito dagli Aragonesi alcuni anni dopo da cui risulta semi-diroccato).
Arrivando ai giorni nostri il castello fino pochi anni fà era costituito da un cumulo di rovine; attualmente gran parte di esso è stata riportata alla luce da numerosi scavi. E’ posto sul cucuzzolo di una collina alta 430 metri sul livello del mare, ha la forma di un rettangolo. I lati più lunghi esposti al Nord e al Sud si estendono per m. 25,60; i lati più corti ad Est e ad Ovest sono lunghi m.17.83; si conserva la parte inferiore di una torre nell’angolo orientale del Castello attualmente alta sei metri. Dalla sommità del tronco di torre si gode un vasto orizzonte da ogni parte. Si vede Silius e le strade, si scorge il paese di Ballao e un buon tratto del Flumendosa, si distinguono le valli e i corsi d’acqua. Un osservatore, situato sul castello poteva controllare qualunque movimento di truppe nemiche e preparare tempestivamente tutto l’occorrente alla difesa. La leggenda popolare narra che molti secoli fa la castellana di Sassai tesseva col telaio d’oro tele finissime, e che, quando i nemici penetrarono nel Castello, le fecero cadere le volte sulla testa sicchè ella rimase seppellita col suo prezioso telaio, e spesso durante la notte si odono fievoli lamenti.
Andrea