Tra i personaggi fantastici dell’isola di Sardegna si trova Maria Mangrofa, mangiatrice di bambini e custode di immensi tesori.
Esistono diverse leggende legate alla sua figura e una di queste riguarda la cittadina di Orosei, o meglio, del paese che esisteva prima di questa, Ruinas.
Si racconta che il villaggio era abitato dai giganti, costruttori di nuraghes, e dalle loro mogli. Gli umani descrissero in diversi modi, spesso contrastanti, i giganti: bruttissimi e pericolosi, oppure uguali agli uomini ma molto più belli.
Rimane il fatto che gli uomini, con il loro arrivo in quella zona, ammazzarono molti giganti ma altri, tra i quali Maria Mangrofa, riuscirono a mettersi in salvo scappando.
Maria non si allontano molto dal paese e si rifugiò in una cavità posta sotto il nuraghe di santa Lucia, nell’omonima collina.
Il suo aspetto era in realtà bellissimo ed aveva dei lunghi capelli biondi ma come difesa, riusciva ad apparire agli uomini come un essere orrendo o come un animale e per questo gli uomini la consideravano una strega.
Nella grotta custodiva un grande tesoro che riuscì a portar via durante la distruzione del suo villaggio: monete d’oro, splendidi filati, un telaio tutto d’oro.
Molti abitanti del villaggio di Orosei, sorto tempo dopo, cercarono di rubare il tesoro ma mai nessuno ci riuscì.
Tra i temerari si racconta di un contadino, il cui nome ci è ignoto, che sentì dei lamenti provenire dall’antica struttura megalitica. Costui conosceva i racconti degli antenati sulle immense ricchezze probabilmente custodite e la curiosità fu più forte della paura. Si addentrò nella cavità e vide con stupore i bauli colmi di tesori che andavano ben oltre la sua immaginazione.
Era ancora in contemplazione di tante ricchezze che si accorse a malapena dell’arrivo alle sue spalle di Maria Mangrofa scortata da due bestie di aspetto sconosciuto al malcapitato contadino. con una voce terrificante maria disse: “Se ruberai una sola moneta o se svelerai a qualcuno questo segreto, domani morirai”.
Maria apparve enorme, brutta e ricoperta di stracci, con il naso adunco, le mani con unghie lunghissime e affilate come lame e con un solo dente in mezzo alla bocca.
L’uomo, seppur spaventato dalla tremenda apparizione, scappò arraffando comunque qualche moneta, condannandosi ad una morte terribile. L’indomani trovarono il suo corpo fatto a pezzi nel suo podere.