La fonte di Galusè è una delle più famose attrazioni turistiche del comune di Tonara, in Sardegna. Situata nel rione di Arasulè, a un’altitudine di circa 950 metri sul livello del mare, la fonte è circondata da una rigogliosa vegetazione e offre una splendida vista sui monti circostanti.
La fonte è alimentata da un corso d’acqua sotterraneo che sgorga da una fenditura nella roccia. L’acqua è limpida e fresca e ha proprietà curative, secondo la tradizione popolare.
La fonte di Galusè è stata oggetto di diverse leggende e storie popolari. Una leggenda narra che la fonte sia stata creata dalla dea Diana, che si innamorò di un giovane pastore di Tonara. La dea, per proteggere il suo amore, trasformò il pastore in una roccia e l’acqua della fonte in un fiume che lo avrebbe portato lontano da lei.
Un’altra leggenda narra che la fonte sia abitata da un fantasma, quello di una giovane donna che fu uccisa dal suo amante. Il fantasma della donna appare spesso alla fonte, alla ricerca dell’uomo che l’ha tradita.
La fonte di Galusè è stata anche fonte di ispirazione per gli artisti. Il poeta Peppino Mereu, nato a Tonara nel 1872, le dedicò una poesia, “Galusè”, in cui la fonte viene personificata e parla in prima persona delle sue bellezze e delle sue virtù.
La fonte di Galusè è un luogo di grande valore storico, culturale e ambientale. È un simbolo della Sardegna e della sua bellezza naturale.
La storia della fonte
La fonte di Galusè è utilizzata fin dall’antichità. I ritrovamenti archeologici dimostrano che la zona era abitata già in epoca nuragica. I nuragici costruirono una capanna di pietra accanto alla fonte, che utilizzavano per raccogliere l’acqua.
In epoca medievale, la fonte di Galusè era un luogo di pellegrinaggio. I pellegrini venivano da tutta la Sardegna per bere l’acqua della fonte, che era considerata miracolosa.
Nel XIX secolo, la fonte di Galusè fu oggetto di una serie di opere di restauro. Nel 1860, venne costruito un muro di contenimento per proteggere la fonte dalle inondazioni ed a completamento, nel 1880, venne aggiunto un pozzo per raccogliere l’acqua della fonte.
Nel XX secolo continuò ad essere un luogo di grande importanza per la comunità di Tonara. Nel 1950, fu costruita una fontana in pietra accanto alla fonte. Nel 1980, fu piantata una pineta intorno alla fonte per proteggerla dall’erosione.
La leggenda di Galusè
La leggenda di Galusè è una delle più famose leggende della Sardegna. Narra che la fonte sia stata creata dalla dea Diana, che si innamorò di un giovane pastore di Tonara. La dea, per proteggere il suo amore, trasformò il pastore in una roccia e l’acqua della fonte in un fiume che lo avrebbe portato lontano da lei.
La leggenda è stata tramandata di generazione in generazione e continua ad essere raccontata ai bambini di Tonara. La leggenda è un simbolo dell’amore impossibile e della forza della natura.
La poesia di Peppino Mereu
Il poeta Peppino Mereu, nato a Tonara nel 1872, dedicò una poesia alla fonte di Galusè. La poesia, intitolata “Galusè”, è una delle più famose poesie di Mereu.
Nella poesia, la fonte di Galusè viene personificata e parla in prima persona delle sue bellezze e delle sue virtù. La fonte descrive se stessa come un luogo di pace e tranquillità, dove le persone possono trovare sollievo dalla fatica e dalle preoccupazioni della vita quotidiana.
La poesia di Mereu è un tributo alla bellezza della Sardegna e alla sua cultura. È una poesia che ha contribuito a rendere la fonte di Galusè un simbolo della Sardegna.
La fonte di Galusè oggi
Oggi una delle più importanti attrazioni turistiche di Tonara. La fonte è visitata ogni anno da migliaia di persone, provenienti da tutta la Sardegna e da tutto il mondo.
E’ gestita dal Comune di Tonara, che si occupa della sua manutenzione e della sua pulizia. La fonte è aperta al pubblico 24