Presso la località omonima sorge un rocciaio che per la sua conformazione, simile a figura umane, ruota una leggenda che la credenza popolare tramanda da padre a figlio.
Si racconta che una coppia di sposi provenienti da Gonnoscodina, camminavano accompagnati da un fisarmonicista nelle campagne di una località territoriale all’incrocio dei confini dei due paesi (omonima località). Fermatasi per ristorarsi udirono in lontananza i rintocchi delle campane della chiesa di Masullas suonare a festa. All’udire le campane il piccolo gruppetto scoppiò in una sonora risata e le paragonarono ai campanacci degli animali al pascolo. Si narra che in quello stesso momento i protagonisti fossero tramutati in pietra; la stessa che ancora oggi è possibile vedere fra i campi di grano di quei territori brulli a cavallo tra Gonnoscodina e Masullas.