Riprendiamo la pubblicazione dei racconti relativi al personaggio di Ziu Giarrette, persona realmente esistita a Ploaghe nel secolo scorso.
I racconti sono stati raccolti dall’amico pasquale Demurtas nel suo libro “La magia di un uomo buono: Thiu Giarrette, anime e demoni“.
“Verso la metà degli anni ’50, mio padre, che all’epoca era un ragazzino, passava gran parte del suo tempo a “Sos Pianos” una località nei pressi di Ploaghe, dove esercitava l’attività di
allevatore, in un terreno in affitto.
Insieme ad altri ragazzini della zona, quando non doveva badare alle pecore, andava da zio Giarrette, mosso dalla curiosità di vederlo all’opera con le sue magie.
Era veramente un mondo surreale, fra sgabelli occupati da spiriti e fucili posizionati nell’incrocio fra Monte Pitzinnu e Mandra Lentas.
Che ci crediate o meno, il fucile sparava da solo.
Funzionava cosi: se il fucile sparava, lui era in grado di guarire chi gli chiedeva aiuto, diversamente la risposta era: – Non c’è nulla da fare –
Un giorno gli venne portata una bambina che aveva tutto il corpo ricoperto da pustole e da piaghe.
La piccola, a causa del pus e delle varie escoriazioni, era stata rifiutata da tutti gli ospedali.
Zio Giarrette, quando la vide, rimase per qualche minuto in silenzio, dopo di che esclamò: – Portatemi una camicia che indossa abitualmente! –
Presto detto, presto fatto.
I familiari fecero ritorno nella campagna con una camicia.
A quel punto, zio Giarrette posizionò il fucile al solito posto, si avvicinò al padre della bambina e gli disse: – Se spara, la posso guarire –
Passò più di un quarto d’ora, ma ancora niente.
All’improvviso, quando tutti avevano ormai perso le speranze, si udì lo sparo. Zio Giarrette annuì, prese la camicia e la lasciò cadere sul terreno.
Prima che arrivasse a terra, un vento forte si sollevò, un vento che arrivava dalle viscere della terra, che soffiava dal basso verso l’alto e che, tra l’incredulità e lo stupore dei presenti, fece volare
l’indumento per diversi metri.
Quando la camicia cadde al suolo, venne raccolta da zio Giarrette, il quale la diede ai genitori e disse : – Fategliela indossare, dopodiché vedrete come le pustole inizieranno a seccarsi –
Passarono pochissimi giorni, forse una settimana.
Il padre, ancora esterrefatto da ciò che aveva visto, provò persino maggior stupore per l’incredibile guarigione della figlia.
L’uomo, sentendosi in debito, chiese a zio Giarrette quanti soldi volesse per quello che aveva fatto.
La risposta fu un netto rifiuto a qualsiasi dono in denaro.
Per sdebitarsi, allora, quel padre riconoscente regalò due mucche al suo benefattore.
La gioia negli occhi di quest’ultimo fu immensa.
Pasquale Demurtas
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